venerdì 23 settembre 2011

LA DEMOCRAZIA ITALIANA: MOLTO IMPERFETTA...

(ma può sempre peggiorare...)

Seconda Parte di Otto

Non c'è che dire: Berlusconi non è un dittatore (ma vorrebbe, ci prova, ci prova...) perché, malgrado lui, si trova in democrazia; ma come i “grandi” dittatori conosce benissimo i difetti degli italiani e sa come sfruttarli a suo favore.
Su questo, bisogna ammetterlo, è stato finora un vero genio (non del bene, credo); ora sta perdendo più di un colpo (gli anni passano per tutti!). Dopo Mani Pulite riuscì a sfruttare quel fortissimo malcontento popolare, a presentarsi come il “nuovo”, il “cambiamento” e l'”ANTIPOLITICA”, vincendo così inaspettatamente le elezioni. Sempre perché “A pensare male si fa peccato...”, mi vien da sospettare che qualche volta certi politici alimentino di proposito questa insoddisfazione popolare, anziché porvi rimedio, ricreando così quel retroterra favorevole al QUALUNQUISMO, all'ANTIPOLITICA, di cui possono approfittare ancora una volta Berlusconi o qualche altro politico POPULISTA che ne prenderà il posto (a mio avviso ci sono dei segnali, per chi vuole coglierli, che il prossimo potrebbe essere Montezemolo).
Quindi, ATTENZIONE!!! I commenti rabbiosi, “sanguinolenti”, il lamento continuo percepito ovunque, dal bar, al blog, alla pagina di facebook, alla lunga possono sortire l'effetto contrario di portare nuova acqua al mulino del qualunquismo, della rassegnazione, e alla fin fine ci potremmo ritrovare nella stessa situazione di oggi o addirittura peggio. Per evitare questo, bisogna assolutamente convogliare questa protesta in PROPOSTE ATTIVE, FATTIBILI E CONCRETE, altrimenti si corrono seri rischi. Quanta gente parla superficialmente di “sommosse e rivoluzioni, o di golpe”!!! Sarebbe questa la differenza fra sinistra e destra? Non abbiamo imparato nulla dalla storia?

Chiediamoci ora: quali sono quei difetti che ci rendono da sempre “a rischio dittatura” (quanti golpe progettati in passato, e qualcuno tentato realmente...), e su cui un Berlusconi (o il prossimo che ne prenderà il posto) può sempre far leva? Solo i primi che mi vengono in mente:
- L'italiano vive in una democrazia con un forte retroterra ancora... MONARCHICO, se non addirittura BORBONICO: il cittadino è tuttora considerato SUDDITO del Re-Stato (non occorrono esempi, credo: Equitalia vi dice qualcosa?). L'idea che “LO STATO SIAMO NOI” ha ancora poca presa, in questo Paese. Ma l'italiano medio non è solo vittima sacrificata al dio Stato: compartecipa mantenendo verso ricchezza, potere, e perfino la decaduta nobiltà, un atteggiamento di SUDDITANZA, “BUONISMO”, SERVILISMO, OPPORTUNISMO che non si trova in altre democrazie. Non parliamo poi della “CORTIGIANERIA” presente nel nostro Parlamento, tra fanatici, "lecchini" e... anche comprati. (Sì, siamo arrivati alla “Democrazia Comprata” per far sopravvivere questo Governo...)
Un esempio fuori dalla politica: in America, se Naomi Campbell viene fermata mentre in stato di ubriachezza compie qualche reato, finisce sùbito in galera come qualunque altra persona meno ricca e famosa (data la ricchezza, potrà contare poi su un migliore avvocato, sulla cauzione, ma non su “un occhio di riguardo”). In Italia invece ancora si chiude spesso un occhio verso il ricco, potente, famoso. Oppure funziona ancora la RACCOMANDAZIONE del potente: la più clamorosa, qualche mese fa, quella di Berlusconi a favore di Ruby. Mi viene proprio da invidiare lo spirito democratico che su queste cose dimostrano invece gli Statunitensi.
- Siamo un popolo di creduloni e ingenui (anche se ci riteniamo furbi): quanta gente per esempio ha buggerato Vanna Marchi? (E la TV, di stato o privata, ha giocato un ruolo importante, erigendo a star personaggi come lei, il mago Otelma, Giucas Casella...) La cultura scientifica è svalutata rispetto a quella umanistica o addirittura da alcuni... “mal vista” (nonostante sappiamo bene quanto fosse grande l'interesse per gli studi scientifici durante l'Umanesimo e il Rinascimento, anche da parte di artisti come Leonardo). Non possediamo quindi una mentalità scientifica, “razionalista” (Illuminismo, dove sei?); raramente guardiamo la realtà con serenità, obiettività, ragionamento; piuttosto andiamo giù d'istinto, “di pancia” (ma dalla pancia escono solo... immaginate!). Sembra esserci una “convergenza di interessi”. Ai politici piace che permanga questo stato di cose, solo degli ingenui potrebbero votare certi personaggi.... E agli ingenui piacciono i furbi... E la Chiesa? Ci sono scoperte scientifiche recenti di cui gli italiani non sanno praticamente nulla. Se conoscessimo le “sostanze tissotropiche”, crederemmo ancora al Miracolo del Sangue di S. Gennaro? Forse sì, forse no, ognuno è libero di credere o no... Ma nel dubbio, magari si preferisce la “congiura del silenzio”, non si sa mai... Così non conosciamo queste sostanze, le scoperte del nostro Premio Nobel Carlo Rubbia (“Abbiamo creato materia...”), le sindoni rifatte da scienziati francesi,... e la scienza moderna in toto (almeno 36 sono le “particelle elementari” subatomiche... e quasi 200 “effimere” sono state scoperte negli ultimi anni, altro che protone, neutrone ed elettrone! Quanti lo sanno?). Faccio troppa “dietrologia”? Sarà, ma allora spiegatemi perché non si sta facendo abbastanza per cambiare questi limiti fin dalla scuola, si continua a investire poco in ricerca, i “cervelli” continuano ad emigrare... (Lasciatemi aggiungere che questo danneggia anche la nostra economia: le nostre industrie a livello mondiale dimostrano limiti tecnologici rispetto alla concorrenza: non abbiamo un'industria in grado di produrre telefonini cellulari, nonostante il larghissimo consumo che ne facciamo. E i governi si preoccupano solo di diminuire le tutele dei lavoratori: non sono quelle che ci danneggiano nella concorrenza economica internazionale!). Credo che “SOSTENERE LA CULTURA SCIENTIFICA, LA RICERCA”, sia un obiettivo che tutti i democratici dovrebbero porre come basilare e fondamentale!
(continua)


Giovanni Vigato (Gico) - Padova, 04/09/2011
gicopianobar@gmail.com
www.viadalluogocomune.blogspot.com

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