domenica 4 settembre 2011

2) SANITA': LE RAGIONI DI 3 PROPOSTE


Voglio introdurre il senso di queste proposte partendo da... ricordi d'infanzia, confrontati con la realtà attuale.
Nella mia famiglia siamo in quattro figli maschi (io ora ho quasi 53 anni, sono il più piccolo, mentre il più anziano ne ha 60). Quand'ero bambino esisteva, ricordo, il cosiddetto “medico di famiglia”. Non erano stati inventati i cellulari, eppure era sempre rintracciabile, se necessario; quanti di noi, oggi, possiedono il numero di cellulare del proprio “medico di base”? Magari al telefono di casa rispondeva la moglie, o il figlio... Comunque il “medico di famiglia” arrivava, o almeno ti telefonava: se lo riteneva importante, accorreva a qualunque ora, anche alle 4 di notte; con le occhiaie, brontolando... ma arrivava! E non avete idea di quante volte, fra morbilli, varicelle, incidenti vari tipici dell'irruenza e incoscienza giovanile, ha dovuto venire a casa nostra... Quella era veramente una vita di sacrificio.
Oggi invece i “medici di base” visitano poche ore al giorno (la mia dottoressa giunge in tarda mattinata, e il mercoledì chiude, come i negozi di alimentari...). E poi, spesso... non visitano nemmeno. Un tempo i medici formulavano sempre una diagnosi, e in genere ci imbroccavano. Oggi... prescrivono esami del sangue e delle urine! Si spera di sopravvivere fino al responso delle analisi... Negli altri casi ordiniamo le ricette per via telefonica (nell'orario di visita, s'intende...), dopo esserci fatti la diagnosi da soli (sarà per questo che le trasmissioni di divulgazione scientifica e di medicina sono così seguite: dobbiamo pur imparare qualcosa, e diventare bravi medici di se stessi!).
E come la mettiamo per tutto il resto della giornata, fuori dall'orario di visita? La notte, poi, è il momento in cui certe patologie si fanno sentire in modo più subdolo e violento... Non mi si dica che esiste la “Guardia Medica”: avessi dato ascolto a quella, potrei essere già morto da un bel pezzo! Quando chiami, un messaggio ti avvisa che la tua telefonata sarà registrata... Ma dovremmo essere noi a trovare il modo di registrare sempre queste conversazioni (e non solo con la Guardia Medica). Avrei potuto diventare un caso di “Malasanità”... rimasto sconosciuto, e chissà quanti ce ne sono stati veramente... In certi momenti, comunque, una conversazione telefonica non potrà mai sostituire il valore di un'accurata visita medica.
Che facciamo allora se riteniamo importante vederci chiaro, riguardo ai nostri sintomi, o abbiamo bisogno di un primo soccorso? Un genitore, di fronte al bambino che sta molto male, si farebbe scoraggiare dal “Codice Bianco”? No di certo. In questi casi... ricorriamo sempre al Pronto Soccorso!
Ho così spiegato in maniera semiseria perché, secondo me, oggi i Pronto Soccorso sono spesso intasati e si rischia, a meno di non entrare d'urgenza con un infarto, di passarci... un'intera giornata prima di venire visitati. Il Pronto Soccorso è diventato l'imbuto dove immancabilmente arriva tutto ciò che è sfuggito al carente sistema dei “medici di base”. Ed è ovvio che lì si verifichi una gran parte degli episodi più gravi di “Malasanità” (o perlomeno, molti di questi sono in stretta relazione col Pronto Soccorso). Tutto ciò comincia quindi dalle disfunzioni del sistema della “Medicina di base”. Prima di lanciare una proposta a questo riguardo, ne faccio altre due, piccole ma per me significative, in relazione col Pronto Soccorso. La prima:
1) IN ACCETTAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO SIA SEMPRE GARANTITA LA PRESENZA DI MEDICI, CHE DECIDANO SUL “CODICE D'INGRESSO”, EVENTUALMENTE DOPO UNA PRIMA VISITA DI CONTROLLO. AGLI INFERMIERI DI TURNO SARANNO ATTRIBUITE FUNZIONI DI TIPO BUROCRATICO AMMINISTRATIVO.
La situazione attuale è veramente assurda: la responsabilità di decidere il “codice d'ingresso”, vagliare con cura i sintomi (ribadisco, magari con una prima visita), dev'essere presa da un medico, non da un infermiere che potrebbe soltanto limitarsi a “prendere atto” del tuo racconto. Sappiamo anche bene come non sia facile distinguere i sintomi, nemmeno per chi li subisce: molti non sanno ad esempio che quelli di un'angina e perfino di un infarto assomigliano molto ad una grande congestione, o ad un fortissimo reflusso gastrico (o più precisamente gastroesofageo)! Rispetto un tempo, in cui contava l'orario d'ingresso (pazzesco, come se si fosse alle Poste!) e magari l'eventuale buon senso dei medici, i “codici” sono stati un passo avanti, certamente (ed era ora). Oggi, sempre più, c'è bisogno di regole precise a cui tutti si debbano attenere, ma se queste non sono dettate dall'esperienza e dal buon senso... Ricordo il triste caso di un uomo morto nei pressi del Pronto Soccorso, perché nessun medico era uscito a visitarlo, in rispetto al divieto di uscita durante l'orario di lavoro (almeno questo era emerso dalle prime indagini ma poi, si sa, tutto cade nel vuoto, dopo un po'). Per inciso: credo che anche la persona più rispettosa delle leggi e delle regole debba, in caso di una vita umana in pericolo e di estrema necessità, avere il coraggio, l'umanità e il buon senso di mandare a quel paese leggi e regolamenti, quando sono troppo idioti!!! Un'assurdità che ho potuto spesso verificare riguarda i bambini e gli anziani: a mio avviso,
2) IN PRONTO SOCCORSO, A PARITA' DI “CODICE D'INGRESSO”, BIMBI ED ANZIANI (IN QUEST'ORDINE) ABBIANO LA PRECEDENZA!
Oggi ciò non è previsto dal regolamento, ma bimbi ed anziani sono più fragili, per loro natura, e dovrebbe essere naturale che siano tenuti in particolare considerazione. Mia madre, in età molto avanzata, fu visitata praticamente dopo 24 ore, (!) per una cosa che tra l'altro era tutt'altro che un “codice bianco”, come invece aveva stabilito l'“intelligentone” di turno all'accettazione... Rimase tutto questo tempo senza magiare e bere, anche perché le persone di quella generazione non sono abituate a fare degli “snack” fuori orario, fuori casa, e non è facile convincerli. Vi pare normale?
Ma ora passiamo alla proposta riguardante i medici di base. Qualcosa di simile ipotizzò l'onorevole Livia Turco, oggi del PD, durante una trasmissione televisiva in seguito all'ennesimo caso di “Malasanità”; tutto cadde poi nel vuoto, assieme al Governo Prodi di cui era allora Ministro della Sanità:
3) SI FORMINO DEI CONSORZI DEI MEDICI DI BASE IN MODO CHE, CON UNA PRESENZA TERRITORIALE PIU' CAPILLARE POSSIBILE, POSSA ESSERE GARANTITA IN ALCUNI PRESIDI SANITARI L'ASSISTENZA MEDICA 24 ORE SU 24 PER TUTTO L'ANNO, LIMITANDO COSI' AL MINIMO L'ACCESSO AI PRONTO SOCCORSO.
Sarebbe irrealistico ritornare alla “dedizione” dei medici di famiglia della mia infanzia, mentre questa mi sembra un'idea fattibile: se i “medici di base” si unissero in gruppi sufficientemente grandi, potremmo essere visitati 24 ore su 24, per tutto l'anno. Ciò non comporterebbe per loro eccessivi disagi, libererebbe i Pronto Soccorso italiani da troppe incombenze, e non graverebbe sulla spesa sanitaria. Come esistono i turni delle farmacie per assicurare l'acquisto di medicinali 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno, perché qualcosa di simile non dovrebbe avvenire per i “medici di base”? Ho fiducia poi che molti giovani medici aderirebbero con entusiasmo a questa iniziativa.
Chiedo quindi la vostra adesione. Aiutatemi a pubblicizzarla, con l'obiettivo di arrivare, tramite una discussione collettiva, alla formulazione e la raccolta di firme per una PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE. Seguirà il sintetico APPELLO PER 3 NUOVE NORME SULLA SANITA'. Grazie.

Giovanni Vigato (Gico) - Padova, 16/08/2011

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