venerdì 12 agosto 2011

NANI, BUFFONI ALLA CORTE DEL RE





I vari capitoli (altri sono in preparazione) sono disposti secondo un ordine logico, ma possono essere letti separatamente.


Dove eravamo?
Ormai, la convinzione che l'Italia versa in una situazione difficile e a rischio, è diventata generalizzata, fra tutte le categorie e i ceti sociali, e nessuno più crede alle favolette che abbiamo ascoltato per troppo tempo. Le cause? Pochi giorni fa, qualcuno sosteneva addirittura che i nostri problemi nascono... con la caduta dell'Impero romano d'Occidente (certo che dal 476 d.C. si sarebbe potuto fare qualcosina di più,... e il Rinascimento non basta più nemmeno a farci arrivare i turisti di un tempo). Lasciando ad altre persone o ad altri momenti il compito di sviscerare le motivazioni culturali e storiche più profonde e remote, sarebbe già una grande cosa riuscire a comprendere la nostra attualità, come si è formata in questi ultimi anni.
Non è affatto irrilevante che per quasi 2 decenni (ma per quanto veloce corre la società, la globalizzazione, valgono quasi come secoli...) "Qualcuno a caso" ha continuato a ripetere "Va sempre tutto bene", "Ghe pensi mi", "Dagli ai disfattisti!" (come diceva anche il duce, abbiamo visto com'è finita...), ecc., negando ostinatamente la realtà!
E in tutto questo tempo, dove eravamo? Lasciavamo fare per pigrizia, scoraggiamento, disinteresse, “interesse privato” (convenienza), o stupidita? A voi la scelta, apriamo un sondaggio...

Meglio tardi che mai!
Poco tempo fa (26 maggio 2011) la Marcegaglia ha osato dire, all'assemblea della Confindustria a Treviso, che "Abbiamo perso 10 anni"!!! Se n'è accorta adesso??? Dov'erano certi "industrialotti" ignoranti, ai quali bastava sentire un po' di "anticomunismo" per perdere la testa, e poi giù a ridere e applaudire ad ogni barzelletta dell Cavaliere, mentre è l'intero Paese che sta diventando una barzelletta? La marcia silenziosa degli imprenditori, al termine della riunione, è forse uno degli avvenimenti più importanti degli ultimi tempi. Secondo me l'eccezionalità dell'evento non è stata sufficientemente sottolineata (e non solo, come era ovvio, dalle reti di proprietà del “Berlusca” e da quelle... “acquisite” - come minimo Rai 1 e Rai 2). Ma vi ricordate quando fece un'incursione ad un'assemblea di industriali, con codazzo di ministri e di claque, monopolizzando la riunione, impedendo qualunque forma di discussione: anche allora, quanti applausi e risate... Ancora la Marcegaglia: “Siamo stati superati da Corea (del Sud) e India”, ovvero non siamo più la sesta potenza mondiale! Anche stavolta, pochissimo risalto alla notizia, nessun commento sulla sua veridicità. Bravi i giornalisti italiani... Fosse vero, dovremmo rabbrividire: se perdiamo colpi nella competizione internazionale, ci rimettono tutti, ma chi ne risentirà maggiormente saranno i dipendenti, tutte le fasce sociali medie e deboli...!!! Sveglia!!!
Dagli industriali e i giornalisti passiamo ai politici: per esempio, chi sono e a cosa servono gli "ir-responsabili" che mantengono in vita un sistema morente con "accanimento terapeutico"?
Abbiamo a che fare ovunque con "nani" (con tutto il rispetto per chi lo è solo in senso fisico), buffoni alla corte del re, per poterne godere gli avanzi. Questo è uno dei tanti problemi italiani: troppi pensano solo a come "approfittare" delle situazioni, e ad "arrivare" facendosi scudo del "padrone" di turno. "Lecca culi", "tirapiedi": di questi è costituita buona parte del parlamento, ma anche il resto del Paese non scherza...
Pensiamo che i politici non ci rappresentino veramente, ma se non comprendiamo i nostri difetti e non compiamo una rivoluzione prima di tutto MORALE, cominciando da noi stessi, non cambierà nulla! Ci vuole un NUOVO RINASCIMENTO!!!


Manca l'alternativa? O l'alternanza?
C'è bisogno di far rinascere il Paese, ma intanto dobbiamo far fronte all'ennesima emergenza. Siamo come una famiglia che ha rimandato di giorno in giorno un acquisto necessario, e all'ultimo momento si trova a pagarlo il doppio... Così, impauriti dalla minaccia di speculazioni di mercato già in atto, con raro senso di responsabilità pochi giorni fa è stata approvata in fretta e in furia la prima parte della manovra; "nuda e cruda", senza discussione, senza opposizione... Ma non basta: già si è dovuta proporre la seconda parte, per il 2012. Questa volta critiche, discussioni e proteste sono già iniziate, anche perché si tratta di vera "macelleria sociale", e c'è un limite a tutto! Addirittura c'è chi sostiene che anche questo va a favore della permanenza del Cavaliere e di Tremonti: in questa situazione (di cui sono sicuramente responsabili) chi se la sentirebbe di mandarli a casa, come risponderebbero i mercati?...
Nel frattempo si continua a sentire la solita solfa: "Non c'è alternativa...”, “La sinistra non c'è...” e così di seguito... Certo, non abbiamo dei geni neanche da quella parte, ma non mi sembra che in altri paesi “industrializzati” gli elettori si facciano tutti questi problemi... La destra ha fallito? Protestiamo, e poi... si vota a sinistra! La sinistra ha fallito? Protestiamo, e poi... si vota la destra (e intanto in Spagna Zapatero si dimette e lascia che il suo Paese torni a votare)! Qui invece Calderoli ha inventato l'attuale legge elettorale, da lui stesso definita una “porcata” (accompagnandosi con quel sorrisetto da compagno di classe rompicoglioni), solo per rendere la vita difficile ai successivi vincitori [1]. In Germania, nel recente passato sono riusciti a realizzare un governo di ampie convergenze, per il bene del Paese. Qui invece, da ambo le parti passa sempre il concetto che “se governano gli altri è la fine”, e che “bisogna fare di tutto perché questo non avvenga” (danneggiando comunque l'intera Italia). NOI siamo il bene del Paese, non lo possiamo lasciare ai quei “banditi” degli altri!... Soprattutto, non molliamo la poltrona (e dobbiamo maturare una certa permanenza in parlamento per potere riscuotere la pensione a vita, non si possono mica far cadere i governi prima di quella scadenza!...). E poi: quanto presuntuosi, arroganti (e sostanzialmente antidemocratici) sono coloro che identificano il bene del Paese con le loro opinioni, che non sono disposti a “subire” democraticamente il responso delle urne e lasciare governare gli altri, per il bene del Paese, come avviene normalmente negli altri Paesi europei. Lì la chiamano alternanza: è una parola troppo difficile per noi?

    (1) A proposito di Calderoli: caro ministro della semplificazione, perché non semplifichi le cose e ti togli dai... Maroni? La battuta è fin troppo semplice, lo so, ma è difficile resistere alle tentazioni... Aggiungo seriamente: in quale altro paese europeo, dopo la “legge porcata”, questo “politico” (?) avrebbe potuto rimanere stabilmente al suo posto???

1 commento:

  1. Salve Gico è da un po' che seguo il suo blog e lo trovo in questo mondo "internettiano", nuovo, fresco e propositivo. Lo seguo con curiosità e interesse, ed ogni volta rifletto su quello che lei pubblica. Oggi le voglio commentare questo suo articolo con un argomento che sicuramente le risulterà interessante. Qualcuno lo pensa, altri lo temono, nessuno lo dice. C’è un fronte di tagli alla spesa pubblica che si impone oggi più che mai: i privilegi del Vaticano. Eliminando l’otto per mille e alcune immotivate esenzioni fiscali, ad esempio, il bilancio dello Stato potrebbe contare su 3 miliardi di euro in più all’anno.
    Facciamo un po’ di conti e iniziamo dall’otto per mille. Ogni anno la Cei incassa 1 miliardo di euro dalle tasse degli italiani attraverso un sistema truffaldino ideato proprio da Tremonti quando faceva il consulente per il ministro Formica. Che ci fa la Cei con questo fiume di denaro, pari a cinque volte quello che i partiti prendono tutti insieme di finanziamento pubblico? Lo spende per pagare lo stipendio ai preti (il 33% del totale), per costruire nuove chiese (!), per sostenere le diocesi, per evangelizzare i popoli dei paesi in via di sviluppo e indottrinare le loro classi dirigenti, per finanziare le varie iniziative politico-culturali della Conferenza episcopale e la galassia di associazioni antiabortiste protagoniste della guerra al referendum sulla legge 40 e ai diritti conquistati da Welby e Englaro.
    L’otto per mille andrebbe abolito del tutto perché le chiese si devono finanziare da sole (“date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”, Marco 12,13-17), come avviene nelle democrazie liberali. A ogni modo basterebbe dimezzarlo, risparmiando ogni anno 500 milioni di euro che non andrebbero certo a ridurre la carità ai poveri.
    É la stessa legge istituiva a imporlo in caso di aumento del gettito e Tremonti lo sa benissimo. Infatti l’otto per mille della Cei è passato dai 200 milioni di euro del 1990 al miliardo di oggi, in pratica si è moltiplicato per cinque nonostante lo stipendio di un prete (originario motivo del finanziamento pubblico) sia poco più che raddoppiato.
    Passiamo ora ai privilegi fiscali degli enti ecclesiastici. Considerando solo l’esenzione dal pagamento dell’Ici delle loro attività commerciali e la riduzione del 50% dell’Ires sui redditi che gli enti producono, si arriva ad almeno 2 miliardi di euro di minor introito per lo Stato ogni anno.
    Non stiamo parlando di tagliare i fondi per le parrocchie, la Caritas o gli oratori, ma di eliminare quelli che la stessa Unione europea potrebbe considerare illeciti aiuti di Stato. Quando il Vaticano e le sue diverse ramificazioni macinano profitti con il loro immenso patrimonio immobiliare, con il turismo, con le cliniche e gli ospedali, con le scuole e le università, non v’è ragione che non paghino le tasse come tutti noi comuni mortali.
    Dunque: almeno 500 milioni di euro risparmiati dall’otto per mille, due miliardi togliendo esenzioni su Ici e Ires, totale 2,5 miliardi euro. All’anno.
    Eppure, in una manovra in cui si taglia di tutto e si riduce la spesa per il sociale, intervenire sulla “tassa Vaticano” rimane un tabù.
    Persino sulle festività, le uniche intoccabili sono quelle religiose mentre anche il 1° maggio può saltare. Si dirà: è il Concordato, bellezza. Appunto. Iniziamo intanto con il porre mano alle regalie economiche, alle attività commerciali. Per il resto, i miracoli laici, ci stiamo attrezzando. La ringrazio di avermi letto fin qui e resto in attesa di una sua eventuale risposta o commento, e chissà magari anche altri avranno finalmente da dire la loro, e li leggeremo sempre sulla sua interessantissima pagina. A presto.

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